Per adesso si tratta solo di una notizia di cronaca, nell’attesa di poter leggere la sentenza: la Corte d’Appello di Milano avrebbe però ribaltato la decisione del tribunale di prime cure che condannava yahoo, quale provider, a rimuovere le immagini delle trasmissioni dopo le diffide del gruppo televisivo (senza parlare del risarcimento milionario). Parrebbe sia passata la tesi secondo cui il provider sarebbe un soggetto “passivo”, impossibilitato a rimuovere i contenuti mediante filtri in via preventiva, ma solamente dietro segnalazione (il cd. notice and take down). Si attendono nuovi dettagli, in considerazione anche delle altre cause in corso (una delle quali vede coinvolta google).

Edoardo E. Artese